L'Italia chiude le frontiere!!

Purtroppo nons ono impazzito, è proprio così: il 13 dicembre 2013 la camera ha approvato un emendamento infilato nella cosiddetta legge "destinazione Italia" che obbliga le imprese italiane ad acquistare online servizi soltanto da imprese con partita iva italiana.
Può sembrare una sciocchezza o addirittura una cosa intelligente e già dal soprannome di questo emendamento si capisce che si cerca di fare propaganda, la norma infatti viene chiamata familiarmente Google tax in quanto il fine sembra quello di far pagare a google le tasse in Italia.
Sembra una cosa buona e giusta e invece è una stronzata pazzesca che si ritorcerà contro l'Italia e gli Italiani: prima di tutto la norma verrà bocciata da Bruxelles dato che i regimi autarchici sono incompatibili con l'Unione Europea e finirà invece per danneggiare la maggior parte delle aziende. Tanto per entrare un pelo nel merito: google, come la maggior parte dei colossi del web, ha già la partita iva in Italia ma non si capisce perchè dovrebbe essere obbligata ad averla per vendere in Italia. Questo stesso obbligo poi non riguarderebbe soltanto Google ma anche tutte le aziende del settore, apple, tanto per fare un nome a caso magari meno antipatico, oppure tutti i fornitori di hosting. Tutti i siti web dovranno essere quindi essere ospitati da ditte con partita iva italiana e gli imprenditori non potranno più scegliere in base al prezzo e alla bontà dei servizi, non potranno più competere ad armi pari con i loro concorrenti stranieri.
Non metto il link al testo completo della legge perchè questo, sempre rimanere in tema di tecnologia e trasparenza, non è ancora stato pubblicato, quello che riporto è un riassunto delle dichiarazioni di chi ha proposto questo emendamento che è una grandissima cazzata.
A dire il vero non è l'unica cosa che proprio non va, ce ne sono altre di cui un paio se possibile ancora più gravi ma sono troppo stanco e schifato per commentarle oggi.

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